Nel 1993, abbiamo deciso con mio figlio Andrea di usare una parte dei ricambi
disponibili in officina per costruire una moto per andare a divertirci
in pista. Abbiamo scelto un Bonneville con il telaio OIF (olio nel
telaio) perchè volevamo andare controcorrente - tutti dicono
che l'OIF fa schifo, ma lo dicono perchè non ne hanno mai
usato uno bene a punto, perchè è molto superiore rispetto
al vecchio telaio. Io ho fatto 45000 kilometri con un Bonneville
T140 (tra parentesi la moto che Motociclismo a usato per la prova
su strada nel 1979) senza alcuna noia.I primi telai OIF sono molto
alti, ma il telaio T140 (Bonneville 750 con freni a disco davanti
e dietro) hanno la culla posteriore abbassata (armotizzatori posteriori
da 300 mm invece che 340 mm).
Il nostro BOTT è un prototipo, ha un telaio T140 modificato,con
piastre forcella con diverso avanzamento, abbassando tutta la moto
usando ruote da 18" con gomme ribassate, davanti con gomma da
110/80/18 per dare più impronte di gomma a terra visto che abbiamo
due dischi davanti, dietro una gomma da 130/8018 , su un cerchio 3.5 ",
il più largo consentito dal regolamento.
Per non andare in crisi provando troppe cose alla volta, per il motore
abbiamo scelto di non andare troppo oltre per poter concentrarci prima
sul sviluppo del telaio.
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Basandoci
sulla base del Bonneville Truxton, e su 20 anni di esperienza sui motori
Triumph, albero motore con volano
leggero, cilindro Morgo per portarlo a 750 cc., camme Nourish (derivate
dal motore a 8 valvole che gira più in alto), testata OIF perchè ha
i castelli delle punterie più robusti , con i coperchi valvole
ovali invece dei tappi, è sono spinati insieme alla testata, in
questo modo non si muovono e non rompono le guarnizioni. Condotti di
aspirazione allungati, collettori di scarico come da disegno fornito
da Nourish insieme alle sue camme. Poi i soliti lavori di alleggerimento
della distribuzione, bilanciamento di tutti i particolari del motore,
bucando e limando tutto il possibile. La bulloneria, non avendo la possibilità di
andare da Poggipolini e prenderla in titanio, è stata forata e
alleggerita al tornio, poi portata a zincare. .Come carburatori abbiamo
montato dei Amal concentric da 30mm in magnesio, non abbiamo potuto montare
una misura più grande perchè avendo i collettori avvitati
nella testata non si può andare oltre questa misura.
Il problema più grosso l'abbiamo avuto montando una pompa dell'olio
Morgo ad ingranaggi. Questa pompa fa girare circa il triplo dell'olio rispetto
alla pompa originale, inoltre girando il motore a quasi 9000 giri la quantità d'olio
che gira dentro il motore usciva dallo sfiato del motore e riempiva la
vaschetta dello sfiato molto rapidamente.Adesso modificando radicalmente
il sistema di sfiato con una vaschetta che contiene circa 700 cc. d'olio
sottto la sella, in posizione più alta del serbatoio dell'olio ci
ha permesso di ovviare a questo problema.Altra peculiarietà della
pompa a ingranaggi Morgo è che l'impianto di lubrificazione deve
essere spurgato. Su un Bonneville vecchio tipo il serbatoio dell'olio è più alto
della pompa dell'olio, ma in un OIF la posizione del serbatoio più bassa
della pompa dell'olio fa si che bisoga sempre stare attenti a spurgare
bene la pompa dell'olio. Se si crea una bolla d'aria dal lato di aspirazione
della pompa, questa va in blocco con conseguenze disastrose. Per fortuna
Andrea ha sentito una vibrazione strana e ha spento immediatamente, ma
intanto una biella si era aperta e l'albero motore segnato. Albero nuovo,
due bielle Carrillo in acciaio, ribilanciatura dell'albero motore e via.
Per non dovere levare il carter distribuzione con conseguente rimessa in
fase dell'accensione, ho montato una presa dello sfiato motore in linea
con la vite dello sfiato della pompa. In questo modo basta levare due viti,
il gomito dello sfiato, e si vede la pompa dell'olio.
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Prima uscita
con la moto e primo problema - i megafoni strisciavano per terra. Andrea,
che studia da Ingegnere meccanico, ha progettato e costruito uno scarico
due in uno con marmitta fatta artigianalmente prima in fibra di carbonio,
poi in alluminio. Terminali della marmitta ricavati dal pieno al tornio.
I collettori di scarico sono di un Bonneville TT, modello di serie
per le corse di dirt-track Americane.
La moto si è dimostrata subito molto veloce, lavorando sull'idraulica
della forcella con molle più morbide abbiamo raggiunto una buona
messa a punto della ciclistica. Nuovo problema - con la moto più bassa
nelle curve a sinistra il carter della priamaria striscia in terra, bucandosi
e perdendo olio. Adesso abbiamo preso una trasmissione primaria a secco,
con un alternatore speciale dovremmo poter tagliare il carter e risolvere
questo problema.Abbiamo anche fatto fare un parastrappi per la corona
posteriore, per dare meno strappi al cambio, un quattro marce ravvicinato
originale Triumph. Naturalmente pignone e corona e catena più stretta
de''originale per risparmiare peso anche qui.
Prossimo sviluppo, una testata diversa, con possibilità di montare
carburatori più grossi, sempre Concentric ma alesati a 33.5 mm.,
nuovi pistoni per aumentare la compressione dagli attuali 8\1 a 11\1,
sperando che l'albero motore regga!
All'ultimo Triumph Day tenuto sul circuito di Varano dè Melegari
nel 2003 Andrea a girato sul tempo di 1minuto e 27, avendo completamente
sbagliato i rapporti usava solo due marce, ma girava come i Speed Triple,
per quest'annno con i rapporti giusti speriamo di raggiungere i Daytona!
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