TRIumph + norTON = TRITON |
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All’ inizio degli anni sessanta in Inghilterra non erano disponibili moto sportive di serie come le race-replica che ci sono oggi |
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I rockers che avevano
il desiderio di cavalcare moto simili a quelle che gareggiavano sui
circuiti Inglesi
avevano però la possibilità di comprare i pezzi per modificare
le loro moto dai vari preparatori: Paul Dunstall per la Norton , Eddie
Dow per la BSA , i fratelli Rickman con i loro telai Metisse e tanti
altri . Naturalmente l’estetica della moto era legata a parecchi
fattori ,
al gusto del proprietario , ai pezzi scelti , alla disponibilità economica
. |
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Nel 1950 i fratelli MaCandless costruirono un nuovo telaio per il Norton Manx , un doppia culla continua tutto saldato con il canotto di sterzo triangolato , (vedi foto in alto a destra) che rese immediatamente tutti gli altri telai dell’epoca preistorici (vedi il telaio del Triumph Bonneville del 1962 in alto a sinistra ) . Harold Daniels , pilota di punta della Norton , dopo averlo provato , disse che era così confortevole che sembrava di dormire su un letto di piume , ecco perchè il nome FEATHERBED . Essendo stato costruito intorno ad un motore monocilindrico ad asse a camme in testa , il telaio era largo ed alto e questo permetteva di metterci dentro qualsiasi motore creando vari ibridi: infatti montandoci il motore Ariel 1000 quattro cilindri diventava NORIEL , con il motore BSA Gold Star diventava NORBSA ,con il motore Vincent diventava NORVIL , con il motore Triumph diventava TRITON . il più diffuso perché si trovavano molte Triumph dai demolitori e i pezzi per elaborare i motori erano facilmente reperibili e meno costosi rispetto al Norton o al BSA Gold Star . In quel periodo il motore con le prestazioni migliori era il Triumph Bonneville , ma il telaio era “un cammello incinto che scodinzola”, quindi perchè non unire il motore ed il telaio migliori ? Nel 1960 il telaio Norton Featherbed subì una modifica cambiando la larghezza della culla che reggeva la sella , da quel momento per distinguere i due modelli si chiamò Featherbed wideline il primo che era entrato in produzione nel 1950 e Featherbed slimline il secondo . Il modo più economico per avere un Triton era sostituire da una motocicletta Norton il motore con uno Triumph lasciando inalterata la ciclistica . Poi secondo il budget a disposizione si montavano il serbatoio dell’olio e della benzina in alluminio , Il freno anteriore Manx , i cerchi in alluminio , i carburatori Amal GP in magnesio , i collettori di scarico più rastremati chiamati swept-back , con e le marmitte del Gold Star che avevano un suono particolare . Al posto dei supporti del faro anteriore originale si metteva quelli di John Tickle che aveva a catalogo tante altre parti come pedane arretrate , mezzi manubri ed altro . All’inizio degli anni sessanta il Norton Manx non era più molto competitivo e con l’avvento di una nuova categoria di monoposto da competizione della Cooper motorizzata dal motore Manx , sul mercato si trovavano delle ciclistiche complete a poco prezzo . Le persone più agiate mettevano dentro un motore Triumph ed ecco un bel TRITON con estetica e ciclistica da corsa |
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Per
chi non era capace ad eseguire le varie modifiche c’erano parecchi
specialisti , uno per tutti Dave Degens , che aveva un negozio a Londra
chiamato Dresda Autos , che è anche riuscito a vincere una 24 ore
a Barcelona con una Triton nel 1964 e che continua ancora oggi a costruire
Triton . Il suo telaio Dresda ricorda molto il Letto di Piume ma ha i tubi
di diametro minore . |
LA NASCITA DI UN NUOVO TRITON |
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Questa può essere una buona base di partenza , non pensiamo alla spesa , teniamo il telaio Letto di Piume, forcella Norton , motore e cambio Triumph , fanale anteriore Lucas . Il nostro obiettivo e costruire un TRITON facile da mettere in moto , da guidare , con un motore potente ma non esasperato . In officina abbiamo un bel serbatoio benzina in fibra di vetro , per comodità di guida decidiamo di montare un manubrio comodo , per essere tranquilli sulla frenata un freno anteriore Ceriani , per fare sembrare la forcella corsaiola molle esterne del Manx , visto che il pilota è molto leggero non ha senso tenere le molle interne stradali che sono state pensate per due persone . Due armotizzatori nuovi , per il freno posteriore prendiamo un freno conico del Triumph che assomiglia a quello del Manx ma costa molto meno , cerchi in alluminio tanto quelli in acciaio sono da buttare . Per le piastre motore in ergal ci rivolgiamo alla Dresda , invece serbatoio centrale dell’ olio in alluminio con incorporato portabatteria e collettori di scarico swept back dalla Unity Equipe , che ha un catalogo fornitissimo di pezzi .Per facilitare l’avviamento il motore viene lasciato originale senza elaborazioni . La dinamo è diventata a 12 volts , così di notte si vede dove si va , due carburatori Amal Concentric nuovi con degli spessori di fibra tra carburatori e collettori d’aspirazione per non farli scaldare troppo , qualche centinaio di ore di lavoro ed ecco il risultato !. |
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Motore
con circa 50 cavalli , peso sui 140 chili , con due belle gomme moderne
ribassate con ruote da 18” , un’agilità incredibile
e una precisione di guida fantastica , con frenata addirittura esuberante
per le sue prestazioni . Dato il poco peso , abbiamo dovuto allungare
ancora i rapporti per facilitarne l’uso .Per risparmiare peso
parafanghi in alluminio , come il portatarga posteriore , le leve
del freno e della frizione . Subito ci siamo resi conto che il magnete
dava dei problemi di avviamento e non faceva girare bene il motore
al minimo ,l’abbiamo spedito alla Kirby Robotam , dove lo hanno
svuotato e hanno messo all’interno l’accensione elettronica
, che ha letteralmente trasformato il comportamento del motore . Volendo poter sfruttare al limite la ciclistica , possiamo elaborare ulteriormente il motore , mettendo un albero motore più recente in un pezzo solo invece che imbullonato ,testa e cilindro con 9 bulloni di fissaggio , camme e tappets del Thruxton , con relativi collettori di aspirazione più lunghi , scarico Thruxton , potenza circa 60 cavalli , un bel cambio a 4 marce ravvicinate , o volendo , un 5 marce Quaife , a questo punto una trasmissione primaria a cinghia , un nuovo mutuo presso la vostra banca per pagare il salatissimo conto , ma volete mettere la soddisfazione per il mezzo esclusivo che avete fatto ? Dimenticavo . E mettere un cilindro in alluminio invece che l’originale in ghisa giusto per levare via quegli ultimi 10 chilogrammi ? Meditate , gente , meditate ……. |